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Perchè pubblicizzano i calendari sexy?


DIO VESTE LA SUA CREATURA , SATANA LA SPOGLIA, PERCHE' ESSENDO SPIRITO IMMONDO PROVA GIOIA IN TUTTO CIO' CHE E' DEGRADANTE




in foto Claudia Romani e Raffaella Fico per il calendario 2014
Sofia Valleri 
Marika Fruscio (Uomini e Donne) 



"Una donna immodesta è, per le stra­de, un trofeo che il diavolo sbandiera contro la Redenzione, per mezzo della quale siamo stati rivestiti di Grazia e di purezza."




CONSIDERA LA TUA DIGNITA’ DONNA: SEI CREATURA DI DIO, NON SCHIAVA DEL TUO CORPO


Sei creatura di Dio, sei creatura nobi­lissima, un'anima unita al corpo per glori­ficare Dio, per arricchirti di meriti e per ri­cevere un premio eterno. Non sei lo zim­bello o il trastullo degli uomini corrotti. Sei parte del Corpo Mistico di Gesù Cristo, puoi esserne un membro vivo, e vuoi ridurti come un povero arto putre­fatto? Se vivi del mondo, vivi di corruzio­ne, e dov'è allora la gloria che il Redentore ti ha donato a prezzo del suo Sangue? Devi dare la prevalenza allo Spirito: non puoi vivere in adorazione del tuo corpo e nella dimenticanza della tua anima. La tua anima, vivificata dalla Gra­zia Divina, dev'essere nel tuo corpo come fuoco che investe la materia per darle una nobile forma; dev'essere come sole che ri­scalda le acque limacciose di una palude per cambiarle in puro vapore che sale ver­so il Cielo, trasformandosi poi in candidi fiocchi di neve; deve dominare il corpo e ridurlo in obbedienza, perché sia strumen­to per arrivare a Dio e non ostacolo sul tuo cammino.
Che cosa avvilente, per te, concentrarti talmente nella cura del corpo da render­tene schiava, e da farlo apparire quasi non più come opera di Dio, ma come opera tua!

Ogni moda, ogni ornamento immode­sto, tu li usi per mostrare la "tua "bellezza, o meglio la bellezza artificiale che riesci a imbastire col trucco; e così, invece di glo­rificare Dio nei suoi doni, lo offendi con le tue colpe, e diventi un misero strumento stonato, un groviglio di spine che non fio­riscono ma pungono e avvelenano, fuoco che non riscalda ma devasta.

Sei forse sulla terra per avvilirti così? Tu invece sei in cammino verso la vita eterna, il tuo cammino è breve, la tua meta è vicina, il giudizio di Dio è prossimo, e devi pensare che al corpo si apre la tom­ba e all'anima deve aprirsi il Cielo.

"Quando pensate al vostro abbiglia­mento - disse Pio XI - pensate anche, o donne, a come vi ridurrà la morte!"
È un pensiero che deve scolpirsi nell'a­nima, poiché è assolutamente insensato curare ciò che si dissolve a danno di ciò che sopravvive in eterno; è da incoscienti distrarsi in futilità e distrarre gli altri quan­do è in gioco l'affare più importante della vita, quello della salvezza eterna; è pazzia compromettere il supremo interesse del­l'anima propria e di quella degli altri per una stupida vanità.
L'Apostolo S. Pietro ti ricorda: "Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella Fede" (1 Pt 5,8-9). 
E tu, donna cri­stiana, ti ostini a vestirti e a comportarti in modo così provocante da diventare il più valido aiuto del tuo nemico?
Come puoi sentirti tranquilla dopo aver scandalizzato qualcuno o molti con la tua immodestia, sapendo che forse hai compromesso per sempre la pace dei cuori e la salvezza delle anime?

DIO TI VESTE E IL DEMONIO TI SPOGLIA

Quando l'uomo era innocente, prima del peccato originale, non aveva bisogno di coprire il suo corpo, perché tutto in lui era così ordinato e così elevato in Dio che la Grazia lo ammantava di splendore e la sua stessa carne traspirava innocenza. 
Dopo il peccato, Dio misericordiosa­mente lo rivestì, perché la sua povera men­te, annebbiata e sconvolta, e il suo povero cuore, deviato dal proprio fine, fossero aiutati a non concentrarsi sulla materia. Lo sguardo dell'uomo, che aveva or­mai smarrito l'immensità del Cielo e si era concentrato sulla propria vita terrena, sa­rebbe stato sconvolto dalla visione del corpo, per questo Dio volle che il corpo fosse coperto. Tu dunque ti devi vestire per nascondere la carne, non per mostrar­la, ti devi vestire per ricordarti che sei di Dio e che sei tempio dello Spirito Santo. Dio veste la sua creatura, e Satana la spoglia, perché essendo spirito immondo, prova gioia in tutto ciò che è degradante. Con certi abiti indecenti, tu ti strappi di dosso il manto che ti ha dato il Signore tuo Salvatore e segui Satana che cerca la tua rovina. Dio si diletta tra i gigli della pu­rezza e Satana tra le brutture del peccato; e tu vuoi deludere il tuo Signore per compia­cere Satana?
Una donna immodesta è, per le stra­de, un trofeo che il diavolo sbandiera contro la Redenzione, per mezzo della quale siamo stati rivestiti di Grazia e di purezza.
Una donna scandalosa porta il segno della più disgustosa schiavitù, poiché non obbedisce a Dio, al Papa, ai Sacerdoti, ma obbedisce a Satana e ai vili manovratori della moda che le impongono ciò che vo­gliono. È sconcertante!
È pronta a portare in piena estate la pelliccia e ad andare scollacciata d'inverno, o con le gonne corte, comunque espo­sta al freddo, se la moda glielo impone. Magari si trova a di­sagio, ma obbedisce come fos­se una schiava. È il più degra­dante rinnegamento della propria dignità e della pro­pria libertà.
Non devi dire, dunque, o povera creatura di Dio, che non puoi portare gonne suffi­cientemente lunghe perché ti danno fastidio; poiché se a importi di portarle lunghe fos­se la moda tu non esiteresti a farlo. Ti condanni con le tue stesse abitudini.

PAROLE DURE MA VERISSIME

Vestendo in maniera im­modesta, torni indietro di venti secoli: ricopi gli usi sel­vaggi dei popoli barbari che la Chiesa liberò dalle loro de­gradazioni; non sei più una cristiana, ma una tentatri­ce, una donna di tutti in una pubblica prostituzione.
Sono parole dure, ma reali e verissime! La moda immo­desta ti rende praticamente la donna di tutti, e gli sguardi avidi degli uomini e degrada­no tutte le volte che si posano su di te con desideri impuri, così che tu diventi come una donna di strada, offrendoti, per tua colpa, allo sguardo torbido di uomini viziosi, e torni a casa carica di colpe e di iniquità.
Sei stata vestita di Spirito Santo nella Cresima, come puoi ora vestirti dello spi­rito osceno di certa moda?
Se tu fossi uno scheletro, mostreresti le tue ossa inaridite? No, perché faresti orro­re agli uomini.
Pensa che andando in giro coperta da quel manto di immoralità, sei lo scheletro di una creatura redenta e santificata, e fai orrore a Dio e agli Angeli suoi.
Se tu andassi in piena estate col cappot­to, o con la pelliccia e con la sciarpa e l'om­brello aperto, saresti ridicola, perché appa­riresti come un'anomalia nella stagione estiva. Ora, con un vestito immodesto tu non sei un'anomalia rispetto alla stagione, ma lo sei rispetto alla Legge di Dio; puoi essere in perfetta sintonia con la stagione serena e col sole che scalda, ma sei in per­fetto contrasto col Cielo dell'anima.

COPRI IL TUO CORPO PENSANDO A GESÙ CROCIFISSO

Tu dici: "Io soffro molto il caldo, ho bisogno di andare vestita leggera, ho bi­sogno del fresco". 
Con questo ragionamento potresti ridurti come gli zulù dell'Africa e cre­derti giustificata.
Ma allora perché anche d'inverno, quando c'è freddo, pur essendo quasi assiderata, vai in giro mezza nuda se la moda te lo comanda?
Hai bisogno di fresco? Ma non sai che la penitenza è un dovere e ti è necessaria per salvarti? Gesù l'ha detto chiaramente: "Se non fate penitenza, perirete tutti allo stesso modo " (cfr. Lc 13,3).
Anche se fosse una cosa innocente an­dare con le braccia completamente sco­perte, senza un po' di maniche (il che non è!), non puoi coprirle almeno un po' per spirito di penitenza? Ed è una penitenza grave coprirti il petto?
L'esperienza e la stessa scienza dimo­strano che la nudità non difende dal caldo, perché mette la pelle a diretto contatto con l'aria surriscaldata e con i raggi del sole.
Ma anche se non fosse così, non sai im­porti un piccolo sacrificio per amore di Gesù, Crocifisso per te, per tuo amore?
Quali segni di riconoscen­za stai dando a Lui che ti ha re­denta con così tanto dolore?
Se tu lo vedessi con i tuoi occhi, ancora vivo ma morente sulla Croce e ti chiedesse uno straccio per coprire la sua nu­dità piagata, glielo negheresti?
Tu sei parte del suo Corpo Mistico, e quando ti vesti in modo immodesto sei una parte di Lui coperta dell'obbrobrio a cui Lo condannarono i suoi crocifissori.
Egli ti chiede di coprirti, di nascondere quell'ignominia, e tu non ascolterai la voce del Si­gnore Crocifisso?
Non vedi come sanguina quel Corpo Divino?
Ha voluto essere tutto una piaga per potersi co­prire se non altro di sangue, del suo Sangue, come fosse un vestito che lo proteggeva dagli sguardi curiosi e im­puri di chi stava intorno al­la sua Croce. Fino a questo punto ha amato la purezza!
E tu avrai il coraggio di rinnovargli nel tuo corpo l'obbrobrio e la sofferenza della nudità?
Copri il tuo corpo, rivestiti di purezza e lenirai le piaghe di Gesù; mostrati veramente cri­stiana, e dimostrerai così che quel Sangue divino non è stato inutile per te!
Tu puoi anche non capire certi ragio­namenti sulla modestia che ti vengono fat­ti, ma non puoi non capire la bellezza di un'offerta fatta al tuo Signore Crocifisso.
Ecco, donagli, in unione alle sue soffe­renze, il sacrificio di sopportare un po' di caldo e la penitenza di una rinuncia, fallo per amore e collabora con Lui alla sal­vezza delle anime, per le quali ha ver­sato il suo Sangue, cercando almeno di non scandalizzarle.
Quale legge della moda può equivalere alla legge dell'amore e della riconoscenza che devi a Gesù Cristo? Come puoi esitare a sacrificarti davanti alla sua Croce?


Don Dolindo Ruotolo

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