Signore tu sei mia luce e mia salvezza (SI 27,1)
Sempre attento a confrontare i fatti della vita di Gesù con quello che i profeti avevano predetto del Messia, Matteo, iniziando il racconto dell'attività apostolica di lui, riferisce una profezia di Isaia circa La contrada di Zabulon e di Neftali, dove il Maestro abiteva in quel tempo. Il popolo immerso nella tenebra ha veduto una gran luce; su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte una luce si è levata (Mt 4,16).
Matteo ha visto questa profezia farsi realtà sotto i suoi occhi. La luce che illumina la Galilea e di lì si diffonde in tutto il mondo è Cristo; Matteo l'ha conosciuto, l'ha seguito, ascoltato e vuole tramandarne la lieta novella in tutto il mondo. Gesù cominciò a predicare e a dire: " Convertitevi perchè il Regno dei cieli è vicino!".
Il messaggio è pressante; urge propagarlo perchè il Regno che Cristo è venuto ad instaurare è offerto a tutti gli uomini ed è ormai vicino. Lo attesta la predicazione di Gesù tutta orientata alla conversione e alla salvezza; lo attestano i miracoli che compie curando ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo, perchè la guarigione dei corpi è segno di quella più profonda che egli vuole operare negli spiriti. E lo attesta pure la scelta e la chiamata dei primi discepoli che Gesù vuole collaboratori del suo ministero di salvezza.
Matteo ne segnala quattro: Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni. Due di essi avevano già conosciuto il Maestro additato loro dal Battista sulle rive del Giordano e subito erano andati con lui. Adesso è Gesù stesso che li invita mentre stanno sul lago a pescare con i rispettivi fratelli; Venite dietro a me e vi farò pescatori di uomini. Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono.
Dio non chiama una sola volta nella vita; le sue chiamate si rinnovano facendosi sempre più incalzanti e impegnative. Ora non si tratta soltanto di seguire Gesù, ma di divenire, seguendolo, pescatori di uomini. La risposta è immediata, come la prima volta, ma arricchita dal generoso addandono delle reti, della barca e prefino del padre che Giacomo e Giovanni lasciano sul lago.
Così vanno ascoltate le chiamate di Dio in qualunque modo si manifestino; le chiamate grandi e anche le più umili che giungono attraverso circostanze concrete della vita quotidiana o sotto forma di impulso interiore a maggior generosità, dedizione, sacrificio.
PREGHIAMO
Splendi sopra di me fiamma che sempre ardi e mai non vieni meno:
incomincerò allora, per mezzo della tua luce ed in essa immerso, a vedere anch'io la luce e a riconoscere te come la vera sorgente della luce.
Resta con noi, resta per sempre, dolce Gesù, e dai alla mia anima che si indebolisce, maggior grazia. Resta con me e comincerò a risplendere del tuo splendore, tanto da essere luce anche per gli altri. La luce, Gesù, verrà tutta da te: io non vi avrò nessuna parte, nessun merito, perchè sarai tu a risplendere negli altri per mezzo mio. Fa' che io ti dia gloria nel modo che preferisci, risplendendo cioè su tutti quelli che mi circondano. Illuminali, come illumini me; illuminali con me, per mezzo di me. Fa' che io ti predichi, non con le parole, ma con l'esempio, con la forza conquistatrice e con l'amabile influenza del mio agire. Fà che io ti sia testimone con la visibile somiglianza che mi lega ai tuoi santi e con la pienezza del mio amore per te.
J.H.NEWMAN
Maturità cristiana p 284.
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