Beati quelli che camminano secondo la legge del Signore (SI 119,1)
La fedeltà alla legge di Dio è uno dei temi centrali dell'Antico Testamento ed è interessante vedere com l'Autore sacri sottolinei la responsabilità dell'uomo di fronte a tale dovere.
Se lo vuoi, osserverai i comandamenti; l'essere fedele dipende dal tuo buon volere...Davanti agli uomini stanno la vita e la morte; a ognuno sarà dato cio' che preferirà (Sir 15, 15,7).
E' come dire che chi segue la legge divina avrà la vita, e chi le volta le spalle andrà incontro alla morte; la vita come la morte eterna non sono che le conseguenze delle proprie scelte. L'uomo è libero, perchiò responsabile delle proprie azioni; il male che compie è imputabile soltanto a lui: Dio non ha comandato a nessuno di essere empio e non ha dato a nessuno il permesso di peccare.
L'amore e la fedeltà alla legge costituivano tutta la giustizia e la santità del popolo di Israele. Tuttavia la legge non era ancora perfetta e gli uomini l'avevano troppo materializzata. Cos' Gesù dice: non pensate che io sia venuto ad abolire la legge o i profeti; non sono venuto ad abolire, ma per dare compimento(Mt 5,17-37).
Gesù insegna che non è sufficiente una fedeltà alla legge materiale ed esterna; occorre una fedeltà più profonda, interiore che impegna la mente e il cuore.
Avete udito che fu detto agli antichi...Ma io vi dico...;con questa frase S. Matteo annuncia i perfezionamenti più sostanziali portati da Gesù alla legge.
Non basta ad esempio non uccidere; bisogna guardarsi anche dalle semplici parole che esprimono disamore, disprezzo, risentimento verso il prossimo.
Chi serba ira o rancore verso il fratello è come se lo uccidesse in cuor suo; egli è morto al suo amore, escluso dalla sua benevolenza, dal suo interessamento. Non basta astenersi da atti materiali contro la legge, bisogna eliminare anche i pensieri e i desideri cattivi, perchè chi vi acconsente ha già peccato nel suo cuore: ha ucciso il fratello, o ha commesso adulterio secondo i casi.
Il superamento e il perfezionamento della legge antica consistono proprio in una delicata attenzione alla purezza interiore, alla giustizia non soltanto della condotta esterna che tutti vedono, ma dei movimenti profondi del cuore e della mente noti a Dio solo. Anche nell'Antico Testamento molte volte i profeti avevano parlato in questo senso; ma solo Gesù, Sapienza eterna, doveva dare alla legge l'ultima perfezione. Per poterla intendere e vivere a tale livello, è necessario che il cristiani si lasci penetrare dalla sapienza del Vangelo, che non è la sapienza di questo mondo, ma (1 Cr 2,7): il mistero della croce di Cristo che ogni credente deve rivivere morendo alla sapienza del mondo e della carne.
La fedeltà alla legge di Dio è uno dei temi centrali dell'Antico Testamento ed è interessante vedere com l'Autore sacri sottolinei la responsabilità dell'uomo di fronte a tale dovere.
Se lo vuoi, osserverai i comandamenti; l'essere fedele dipende dal tuo buon volere...Davanti agli uomini stanno la vita e la morte; a ognuno sarà dato cio' che preferirà (Sir 15, 15,7).
E' come dire che chi segue la legge divina avrà la vita, e chi le volta le spalle andrà incontro alla morte; la vita come la morte eterna non sono che le conseguenze delle proprie scelte. L'uomo è libero, perchiò responsabile delle proprie azioni; il male che compie è imputabile soltanto a lui: Dio non ha comandato a nessuno di essere empio e non ha dato a nessuno il permesso di peccare.
L'amore e la fedeltà alla legge costituivano tutta la giustizia e la santità del popolo di Israele. Tuttavia la legge non era ancora perfetta e gli uomini l'avevano troppo materializzata. Cos' Gesù dice: non pensate che io sia venuto ad abolire la legge o i profeti; non sono venuto ad abolire, ma per dare compimento(Mt 5,17-37).
Gesù insegna che non è sufficiente una fedeltà alla legge materiale ed esterna; occorre una fedeltà più profonda, interiore che impegna la mente e il cuore.
Avete udito che fu detto agli antichi...Ma io vi dico...;con questa frase S. Matteo annuncia i perfezionamenti più sostanziali portati da Gesù alla legge.
Non basta ad esempio non uccidere; bisogna guardarsi anche dalle semplici parole che esprimono disamore, disprezzo, risentimento verso il prossimo.
Chi serba ira o rancore verso il fratello è come se lo uccidesse in cuor suo; egli è morto al suo amore, escluso dalla sua benevolenza, dal suo interessamento. Non basta astenersi da atti materiali contro la legge, bisogna eliminare anche i pensieri e i desideri cattivi, perchè chi vi acconsente ha già peccato nel suo cuore: ha ucciso il fratello, o ha commesso adulterio secondo i casi.
Il superamento e il perfezionamento della legge antica consistono proprio in una delicata attenzione alla purezza interiore, alla giustizia non soltanto della condotta esterna che tutti vedono, ma dei movimenti profondi del cuore e della mente noti a Dio solo. Anche nell'Antico Testamento molte volte i profeti avevano parlato in questo senso; ma solo Gesù, Sapienza eterna, doveva dare alla legge l'ultima perfezione. Per poterla intendere e vivere a tale livello, è necessario che il cristiani si lasci penetrare dalla sapienza del Vangelo, che non è la sapienza di questo mondo, ma (1 Cr 2,7): il mistero della croce di Cristo che ogni credente deve rivivere morendo alla sapienza del mondo e della carne.
PREGHIAMO
TI ho cercato con tutto il cuore, o Signore; non farmi deviare dai tuoi comandamenti. Nel mio cuore ho riposto i tuoi detti per non peccare contro di te. Tu sei benedetto, Signore, insegnami i tuoi precetti. Apri i miei occhi e io considererò le meraviglie della tua legge...L'anima mia brama ardentemente i tuoi decreti in ogni momento. Ho scelto la via della fedeltà; ho preferito i tuoi decreti. Sono geloso dei tuoi insegnamenti, Signore; non permettere che resti confuso. Correrò per la via dei tuoi comandamenti, perchè hai posto al alrgo il mio cuore. Lucerna per il mio piede è la tua parola, luce per il mio sentiero. Ho giurato, e lo manterrò, di osservare i tuoi giusti decreti. La mia lingua canterà la tua parola, perchè i tuoi comandamenti sono giusti... Bramo da te la salvezza, Signore; la tua legge è la mia delizia.
Salmo 119
Oh quanto è dolce e desiderabile il giogo della legge impostaci da te, o Signore, che tanto ci ami e sei degno di amore! ...Il cuore che ti ama, ama i tuoi comandamenti e quanto più richiedono cose difficili tanto più li trova dolci perchè così ti compiace più perfettamente e ti rende maggior onore. Canta con slancio inni di giubilo quando tu gli fai noti i tuoi precetti;...nulla gli dà tanta lena e tanto sollievo in questa vita mortale quanto l'amabile peso dei tuoi precetti.
S. Francesco di Sales,
Il teontimo VIII
5 VOLUME 2 P121-2
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