Nel 1961 scopri’ che normali cellule umane sane coltivate in laboratorio hanno una vita finita; sono programmate dalla natura per dividersi un numero definito di volte (circa 50), dopodiché smettono di replicarsi, degenerano, invecchiano e infine muoiono, (il limite di Hayflick).
Grazie a lui dagli anni ‘60 biologia molecolare e gerontologia cominciano ad avvicinarsi.
Il limite di Hayflick obbligo’ gli scienziati a pensare a che cosa potesse giustificare la senescenza cellulare.
Negli anni a seguire si scoprì che le cellule germinali (spermatozoi e ovociti), le cellule tumorali, dei batteri e le cellule staminali (embrionali e mesenchiali) non invecchiano e non muoiono...sono esenti dal limite di Hayflick.
La vita media di un canarino e‘ 13 anni,
di un pipistrello 50, di un topo 2....perché?! È ancora un mistero, ad
oggi l’unica strategia di allungamento della prospettiva biologica di
vita scientificamente dimostrata è il minor apporto di calorie nella
dieta.
Test sugli animali effettuati negli anni ‘30 da Clive McCay
dimostrarono che un apporto calorico inferiore del 30/40% al normale
permette una vita più lunga del 30/40%.
Recenti studi hanno dimostrato una maggior produzione di cellule staminali in caso di periodi di digiuno e di minor apporto calorico.
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