La Sacra Bibbia è contro la pratica dell'usura e dell'interesse, figuarsi se non è contro il signoraggio bancario!
Di seguito vi riporto alcuni importanti passi che lo attestano:
né accetta regali a danno dell'innocente.
Chi agisce così non sarà mai smosso.
li accumula per colui che ha pietà dei poveri.
7 se non opprime nessuno, se restituisce al debitore il suo pegno, se non commette rapine, se dà il suo pane a chi ha fame e copre di vesti chi è nudo, 8 se non presta a interesse e non dà a usura, se allontana la sua mano dall'iniquità e giudica secondo verità fra uomo e uomo, 9 se segue le mie leggi e osserva le mie prescrizioni agendo con fedeltà, egli è giusto; certamente vivrà», dice il Signore, DIO.
12 opprime l'afflitto e il povero, commette rapine, non restituisce il pegno, alza gli occhi verso gli idoli, fa delle abominazioni, 13 presta a interesse e dà a usura, questo figlio vivrà forse? No, non vivrà! Egli ha commesso tutte queste abominazioni, e sarà certamente messo a morte; il suo sangue ricadrà su di lui.
16 non opprime nessuno, non prende pegni, non commette rapine, ma dà il suo pane a chi ha fame, copre di vesti chi è nudo, 17 non fa pesare la mano sul povero, non prende interesse né usura, osserva le mie prescrizioni e segue le mie leggi, questo figlio non morrà per l'iniquità del padre; egli certamente vivrà. 18 Suo padre, siccome è stato un oppressore, ha commesso rapine a danno del fratello e ha fatto ciò che non è bene in mezzo al suo popolo, ecco che muore per la sua iniquità.
1 La parola del SIGNORE mi fu rivolta in questi termini:
2 «Ora, figlio d'uomo, non giudicherai tu, non giudicherai tu questa città di sangue? Falle dunque conoscere tutte le sue abominazioni 3 e di': Così parla il Signore, DIO: "O città che spandi il sangue in mezzo a te stessa perché il tuo tempo giunga, e che ti fai idoli per contaminarti!.....
12 In te si prendono regali (corruzione) per spargere il sangue; tu prendi interessi, dai ad usura, trai guadagno dal prossimo con la violenza, e dimentichi me", dice il Signore, DIO.
13 "Ma ecco, io batto le mani, a motivo del disonesto guadagno che fai, e del sangue da te sparso in mezzo a te. 14 Il tuo cuore reggerà forse, o le tue mani saranno forti il giorno che io agirò contro di te? Io, il SIGNORE, ho parlato e lo farò. 15 Io ti disperderò fra le nazioni, ti disseminerò per i paesi e toglierò via da te tutta la tua immondezza; 16 tu sarai profanata da te stessa agli occhi delle nazioni e conoscerai che io sono il SIGNORE"».
Il fisco imperiale però accettava in pagamento delle tasse (che fra l’altro erano molto più basse delle nostre attuali) solo monete romane in argento, con tanto di effige imperiale (“Date a cesare quel che è di Cesare”; o meglio parafrasando “Date a Cesare quello che ha l’effigie di Cesare”). Questi cambiavalute, ricchissimi, erano in grado di fare incetta sul mercato delle monete romane circolanti, e ne creavano la scarsità al momento del pagamento delle decime. A quel punto artigiani, commercianti e popolino erano costretti a pagare cifre esorbitanti, in altre valute, beni, proprietà, per poter “acquistare” la moneta che i romani avrebbero accettato in pagamento delle imposte.
In pratica questi speculatori, che controllavano il denaro, erano in grado di manipolare la pressione sanguigna sociale. Si nutrivano immoralmente della linfa vitale della popolazione, depredandola fraudolentemente della propria ricchezza. La povertà conseguente a questi atti di vampirismo può portare alla disperazione, alla pazzia, alla violenza, all’omicidio. In quest’ottica, i cambiavalute, oltre ad essere dei ladri, erano anche dei veri corruttori di uomini.
E’ inutile dire che i sacerdoti del tempio avevano le loro royalties su questo empio commercio: i “mercanti”, cambiavalute e “colombari”, pagavano una commissione per svolgere le loro attività speculative. Un vero sistema a delinquere costituito da speculatori, autorità politiche e autorità religiose a spese della povera gente.
Gesù va contro tutta questa associazione a delinquere.
E infatti il pezzo dell’evangelista Marco lascia intendere che è proprio questo gesto di violenta contestazione contro i “mercanti del tempio” che spinge sacerdoti e scribi a condannare Gesù a morte. Gesù ha sfidato il sistema e deve morire. Ma “il re è sempre nudo di fronte ai governati”, e Gesù gode del favore popolare. Sarà necessario ingannare il popolo, distoglierne l’attenzione per potersi sbarazzare del Messia… In duemila anni le cose non sono cambiate in meglio…"
Sul piano religioso si considerava l’usuraio ripugnante innanzitutto perché il suo è l’unico peccato che non concede mai riposo: i libertini, gli assassini, i bestemmiatori, gli spergiuri non sono permanentemente impegnati nelle loro colpe, mentre lo strozzino continua ad accumulare capitale anche mentre dorme, mangia o ascolta la predica, negando il “naturale” avvicendamento del lavoro e del riposo. Si vedeva nell’usura, perciò, la rottura del legame tra l’uomo ed il suo lavoro, che Dio ha imposto di esercitare, contrariamente a quanto fa l’usuraio, con il “sudore della fronte”.
Sapete quando realmente tutto cambiò?
Vi do uno spunto...
Verso la fine del Settecento, la Rivoluzione francese segna la fine di un'epoca, tanto in politica quanto in economia e l'Assemblea Nazionale del 1789, riconosciuta dal re Luigi XVI e proclamatasi in Costituente, deliberò la soppressione del regime feudale e la dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino; fra le varie libertà proclamate, c'era anche la libertà del commercio e del credito.
In alto alla foto notate l'occhio che tutto vede di stampo massonico.
Di seguito vi riporto alcuni importanti passi che lo attestano:
Levitico 25:36
Non prendere da lui interesse, né usura; ma temi il tuo Dio e il tuo prossimo viva presso di te.Levitico 25:37
Non gli presterai il tuo denaro a interesse, né gli darai i tuoi viveri per ricavarne un'usura.Salmi 15:5
non dà il suo denaro a usura,né accetta regali a danno dell'innocente.
Chi agisce così non sarà mai smosso.
Proverbi 28:8
Chi accresce i suoi beni con gli interessi e l'usura,li accumula per colui che ha pietà dei poveri.
Ezechiele 18:8
5 Se uno è giusto e pratica l'equità e la giustizia...7 se non opprime nessuno, se restituisce al debitore il suo pegno, se non commette rapine, se dà il suo pane a chi ha fame e copre di vesti chi è nudo, 8 se non presta a interesse e non dà a usura, se allontana la sua mano dall'iniquità e giudica secondo verità fra uomo e uomo, 9 se segue le mie leggi e osserva le mie prescrizioni agendo con fedeltà, egli è giusto; certamente vivrà», dice il Signore, DIO.
Ezechiele 18:13
10 «Ma se ha generato un figlio che ...12 opprime l'afflitto e il povero, commette rapine, non restituisce il pegno, alza gli occhi verso gli idoli, fa delle abominazioni, 13 presta a interesse e dà a usura, questo figlio vivrà forse? No, non vivrà! Egli ha commesso tutte queste abominazioni, e sarà certamente messo a morte; il suo sangue ricadrà su di lui.
Ezechiele 18:17
14 Ma se egli ha generato un figlio, il quale, dopo aver visto tutti i peccati che suo padre ha commesso, vi riflette e non fa tali cose:...16 non opprime nessuno, non prende pegni, non commette rapine, ma dà il suo pane a chi ha fame, copre di vesti chi è nudo, 17 non fa pesare la mano sul povero, non prende interesse né usura, osserva le mie prescrizioni e segue le mie leggi, questo figlio non morrà per l'iniquità del padre; egli certamente vivrà. 18 Suo padre, siccome è stato un oppressore, ha commesso rapine a danno del fratello e ha fatto ciò che non è bene in mezzo al suo popolo, ecco che muore per la sua iniquità.
Ezechiele 22:12
I delitti di Gerusalemme1 La parola del SIGNORE mi fu rivolta in questi termini:
2 «Ora, figlio d'uomo, non giudicherai tu, non giudicherai tu questa città di sangue? Falle dunque conoscere tutte le sue abominazioni 3 e di': Così parla il Signore, DIO: "O città che spandi il sangue in mezzo a te stessa perché il tuo tempo giunga, e che ti fai idoli per contaminarti!.....
12 In te si prendono regali (corruzione) per spargere il sangue; tu prendi interessi, dai ad usura, trai guadagno dal prossimo con la violenza, e dimentichi me", dice il Signore, DIO.
13 "Ma ecco, io batto le mani, a motivo del disonesto guadagno che fai, e del sangue da te sparso in mezzo a te. 14 Il tuo cuore reggerà forse, o le tue mani saranno forti il giorno che io agirò contro di te? Io, il SIGNORE, ho parlato e lo farò. 15 Io ti disperderò fra le nazioni, ti disseminerò per i paesi e toglierò via da te tutta la tua immondezza; 16 tu sarai profanata da te stessa agli occhi delle nazioni e conoscerai che io sono il SIGNORE"».
Esodo 22:25
Se tu presti del denaro a qualcuno del mio popolo, al povero che è presso di te, non ti comporterai con lui da usuraio; non gli imporrai interesse.Deuteronomio 23:19
19 Non farai al tuo prossimo prestiti a interesse, né di denaro, né di viveri, né di qualsiasi cosa che si presta a interesse. 20 Allo straniero potrai prestare a interesse (apro una piccola parentesi: lo straniero di cui si parla faceva sacrifici umani, di bambini, e Dio aveva in abominio queste cose) ma non al tuo prossimo, affinché il SIGNORE, il tuo Dio, ti benedica in tutto ciò cui metterai mano nel paese dove stai per entrare per prenderne possesso.Neemia 5
Neemia fa giustizia ai poveri e rimprovera i notabili
1 «Ci fu un grande lamento tra gli uomini del popolo e le loro mogli contro i Giudei loro fratelli. 2 Alcuni dicevano: "Noi, i nostri figli e le nostre figlie siamo numerosi; dateci del grano perché possiamo mangiare e vivere!" 3 Altri dicevano: "Impegniamo i nostri campi, le nostre vigne e le nostre case per assicurarci del grano durante la carestia!" 4 Altri ancora dicevano: "Noi abbiamo preso del denaro ipotecando i nostri campi e le nostre vigne per pagare il tributo del re. 5 Ora
la nostra carne è come la carne dei nostri fratelli, i nostri figli
sono come i loro figli; ed ecco che dobbiamo sottoporre i nostri figli e
le nostre figlie alla schiavitù, e alcune delle nostre figlie sono già
ridotte schiave; e noi non possiamo farci nulla, perché i nostri campi e
le nostre vigne sono in mano d'altri".
6 Quando udii i loro lamenti e queste parole, fui molto indignato. 7 Dopo aver molto riflettuto, rimproverai aspramente i notabili e i magistrati, e dissi loro: "Come! Voi prestate a interesse ai vostri fratelli?" Convocai contro di loro una grande assemblea, 8 e dissi loro: "Noi, secondo la nostra possibilità, abbiamo riscattato i nostri fratelli giudei che si erano venduti ai pagani; e voi stessi vendereste i vostri fratelli, ed è a noi che essi sarebbero venduti!" Allora quelli tacquero, e non seppero che rispondere. 9 Dissi ancora: "Quello che voi fate non è ben fatto. Non dovreste piuttosto camminare nel timore del nostro Dio per non essere oltraggiati dai pagani nostri nemici? 10 Anch'io, i miei fratelli e i miei servi abbiamo dato loro in prestito denaro e grano. Vi prego, condoniamo loro questo debito! 11 Restituite oggi i loro campi, le loro vigne, i loro uliveti e le loro case, e la percentuale del denaro, del grano, del vino e dell'olio, che avete ottenuto da loro come interesse". 12 Quelli risposero: "Restituiremo tutto, e non domanderemo loro più nulla; faremo come tu dici". Allora chiamai i sacerdoti, e in loro presenza li feci giurare che avrebbero mantenuto la promessa. 13 Poi, agitando il mio mantello, dissi: "Così Dio scuota dalla sua casa e dai suoi beni chiunque non avrà mantenuto questa promessa, e sia egli scosso e resti senza nulla!" Tutta l'assemblea disse: "Amen!" Poi celebrarono il SIGNORE. E il popolo mantenne la promessa.
6 Quando udii i loro lamenti e queste parole, fui molto indignato. 7 Dopo aver molto riflettuto, rimproverai aspramente i notabili e i magistrati, e dissi loro: "Come! Voi prestate a interesse ai vostri fratelli?" Convocai contro di loro una grande assemblea, 8 e dissi loro: "Noi, secondo la nostra possibilità, abbiamo riscattato i nostri fratelli giudei che si erano venduti ai pagani; e voi stessi vendereste i vostri fratelli, ed è a noi che essi sarebbero venduti!" Allora quelli tacquero, e non seppero che rispondere. 9 Dissi ancora: "Quello che voi fate non è ben fatto. Non dovreste piuttosto camminare nel timore del nostro Dio per non essere oltraggiati dai pagani nostri nemici? 10 Anch'io, i miei fratelli e i miei servi abbiamo dato loro in prestito denaro e grano. Vi prego, condoniamo loro questo debito! 11 Restituite oggi i loro campi, le loro vigne, i loro uliveti e le loro case, e la percentuale del denaro, del grano, del vino e dell'olio, che avete ottenuto da loro come interesse". 12 Quelli risposero: "Restituiremo tutto, e non domanderemo loro più nulla; faremo come tu dici". Allora chiamai i sacerdoti, e in loro presenza li feci giurare che avrebbero mantenuto la promessa. 13 Poi, agitando il mio mantello, dissi: "Così Dio scuota dalla sua casa e dai suoi beni chiunque non avrà mantenuto questa promessa, e sia egli scosso e resti senza nulla!" Tutta l'assemblea disse: "Amen!" Poi celebrarono il SIGNORE. E il popolo mantenne la promessa.
Matteo 18:27
Il signore di quel servo, mosso a compassione, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Deuteronomio 15,1
alla fine di ogni sette anni celebrerete l'anno di remissione:ogni creditore...lascerà cadere il suo diritto e non lo esigerà dal suo prossimo e lo lascerà cadere7°Comandamento: Non rubare
Matteo 6,24 « Non potete servire a Dio e a Mammona »
Luca 16,13
Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona»
nella foto in basso
"Mammona" ritratto da Collin de Plancy per il Dizionario infernale
Il termine mammona viene usato nel Nuovo Testamento per personificare il profitto, il guadagno e la ricchezza
materiale, generalmente con connotazioni negative, e cioè accumulato in
maniera rapida e disonesta ed altrettanto sprecato in lussi e piaceri.
San Gregorio di Nissa afferma inoltre che Mammona era solo un altro nome per Belzebu
Santa Francesca Romana, nelle sue Visioni dell'Inferno, afferma che i demoni più importanti che obbediscono a Lucifero sono tre: Asmodeo, che suscita il vizio della carne; Mammona, che rappresenta il vizio dell’avarizia; e Belzebù che è a capo di tutte le idolatrie e attività oscure.
- Tommaso d'Aquino ha metaforicamente descritto il peccato d'avarizia come "Mammona, che un lupo fa risalire dall'inferno, e che giunge per infiammare il cuore umano d'Avarizia".
Cacciata dei venditori dal Tempio, opera di Carl Heinrich Bloch, 1872 circa.
La cacciata dei mercanti dal tempio era stata effettuata una prima volta
da Neemia (cap. 13). Gesù, quindi, propone il ritorno all'antica
purezza religiosa.
Ora vi propongo una dettagliata versione dei fatti riportando un articolo da ingannati.it
" Che cosa facevano in realtà questi cambiavalute e questi venditori di colombe? Perchè meritavano un’ira così accesa, una reazione così esplosiva? Gesù non reagì così con i soldati che lo arrestarono nell’Orto dei Gezzemani, e nemmeno davanti al Sinedrio, che quanto a corruzione morale aveva pochi eguali. In fondo Gesù era un non violento. O no? E’ arrabbiato coi “mercanti” semplicemente perchè fanno del commercio in luogo sacro? E’ il commercio di per sè attività così empia?
Ebbene questi cambiavalute speculavano sul denaro, governandone la scarsità o l’abbondanza. La moneta circolante all’interno dell’Impero Romano a quei tempi non era uniforme. Circolavano, regolarmente accettati da commercianti ed artigiani, monete romane, greco-ellenistiche, mediorientali, locali giudaiche. Ed era ovviamente ancora usatissimo il baratto.Il fisco imperiale però accettava in pagamento delle tasse (che fra l’altro erano molto più basse delle nostre attuali) solo monete romane in argento, con tanto di effige imperiale (“Date a cesare quel che è di Cesare”; o meglio parafrasando “Date a Cesare quello che ha l’effigie di Cesare”). Questi cambiavalute, ricchissimi, erano in grado di fare incetta sul mercato delle monete romane circolanti, e ne creavano la scarsità al momento del pagamento delle decime. A quel punto artigiani, commercianti e popolino erano costretti a pagare cifre esorbitanti, in altre valute, beni, proprietà, per poter “acquistare” la moneta che i romani avrebbero accettato in pagamento delle imposte.
In pratica questi speculatori, che controllavano il denaro, erano in grado di manipolare la pressione sanguigna sociale. Si nutrivano immoralmente della linfa vitale della popolazione, depredandola fraudolentemente della propria ricchezza. La povertà conseguente a questi atti di vampirismo può portare alla disperazione, alla pazzia, alla violenza, all’omicidio. In quest’ottica, i cambiavalute, oltre ad essere dei ladri, erano anche dei veri corruttori di uomini.
E’ inutile dire che i sacerdoti del tempio avevano le loro royalties su questo empio commercio: i “mercanti”, cambiavalute e “colombari”, pagavano una commissione per svolgere le loro attività speculative. Un vero sistema a delinquere costituito da speculatori, autorità politiche e autorità religiose a spese della povera gente.
Gesù va contro tutta questa associazione a delinquere.
E infatti il pezzo dell’evangelista Marco lascia intendere che è proprio questo gesto di violenta contestazione contro i “mercanti del tempio” che spinge sacerdoti e scribi a condannare Gesù a morte. Gesù ha sfidato il sistema e deve morire. Ma “il re è sempre nudo di fronte ai governati”, e Gesù gode del favore popolare. Sarà necessario ingannare il popolo, distoglierne l’attenzione per potersi sbarazzare del Messia… In duemila anni le cose non sono cambiate in meglio…"
Quanto al signoraggio,l'usura e l'interesse, per tutto il Medioevo, qualsiasi forma di pagamento di interessi su somme di denaro date e ricevute in prestito, fu considerata usuraia, e pertanto, condannata dalla Chiesa nel 1179 come peccaminosa e vietata dalle leggi dello Stato come reato, altro che Medioevo, erano avanti a noi uomini "moderni" anni luce!!!!
Sul piano religioso si considerava l’usuraio ripugnante innanzitutto perché il suo è l’unico peccato che non concede mai riposo: i libertini, gli assassini, i bestemmiatori, gli spergiuri non sono permanentemente impegnati nelle loro colpe, mentre lo strozzino continua ad accumulare capitale anche mentre dorme, mangia o ascolta la predica, negando il “naturale” avvicendamento del lavoro e del riposo. Si vedeva nell’usura, perciò, la rottura del legame tra l’uomo ed il suo lavoro, che Dio ha imposto di esercitare, contrariamente a quanto fa l’usuraio, con il “sudore della fronte”.
Sapete quando realmente tutto cambiò?
Vi do uno spunto...
Verso la fine del Settecento, la Rivoluzione francese segna la fine di un'epoca, tanto in politica quanto in economia e l'Assemblea Nazionale del 1789, riconosciuta dal re Luigi XVI e proclamatasi in Costituente, deliberò la soppressione del regime feudale e la dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino; fra le varie libertà proclamate, c'era anche la libertà del commercio e del credito.
In alto alla foto notate l'occhio che tutto vede di stampo massonico.
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