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CONDANNA DEFINITIVA DELLE APPARIZIONI DI GARABANDAL

Tratto da Radiospada
 http://radiospada.org/2014/05/ecco-il-testo-della-condanna-definitiva-delle-apparizioni-di-garabandal/

Riportiamo di seguito il testo completo della condanna delle apparizioni di Garabandal (Spagna), ad opera del vescovo della diocesi di Santander, mons. José Vilaplana. Nonostante la condanna decisiva del vescovo, datata 23 Agosto 2001, l'abrogazione, nel 1967, del Canone 1399 e del Canone 2318 del CJC permette di fatto la pubblicazione, senza timore di alcuna censura ecclesiastica, delle informazioni su manifestazioni non approvate e di visitare i posti di tali manifestazioni, "sempre che non contengano qualcosa contro l’insegnamento della Chiesa". A causa di queste abrogazioni canoniche, molti sedicenti cattolici continuano a visitare siti come Garabandal e Medjugorje, nonostante gli avvisi ecclesiastici.
Il canone 1399 del CJC 1917 proibiva la pubblicazione di "libri ac libelli qui novas apparitiones, revelationes, visiones, prophetias, miracula enarrant, vel qui novas inducunt devotiones, etiam sub praetextu quod sint privatae, si editi fuerunt non servatis canonum praescriptionibus", cioé tutti quei testi che propagandano profezie, apparizioni e rivelazioni innovative e non approvate dalla Chiesa.
Il canone 2318 del CJC 1917 imponeva la scomunica a coloro che "eosdem libros aliosve per apostolicas litteras nominatim prohibitos defendentes aut scienter sine debita licentia legentes vel retinentes", cioé a coloro che pubblicano e difendono senza debito permesso libri che sono stati proibiti dal Sant'Uffizio.
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VESCOVADO DI SANTANDER
Santander, 23 Agosto 2001
Signor Donal Foley
Nottingham
Cari fratelli e sorelle in Cristo,
Recentemente alcune persone, come voi, si sono avvicinate a me in quanto Vescovo di Santander, chiedendo spiegazioni riguardo alle presunte apparizioni di Garabandal e, in particolare, sulla posizione della gerarchia ecclesiastica riguardante questa materia.
Devo dire che:
1 - Tutti i vescovi della Diocesi, dal 1961 al 1970, hanno sostenuto che non c'è alcuna evidenza per sostenere la natura soprannaturale delle apparizioni che qualcuno sosteneva si stessero svolgendo in quel tempo.
2 - Nel mese di Dicembre 1977 Mons. del Val, Vescovo di Santander, ha espresso il suo accordo con i predecessori, e ha affermato che nei sei anni in cui è stato a capo del Vescovado non c'è stato alcun altro fenomeno.
3 - Ad ogni modo mons. del Val stesso, dopo la confusione o entusiasmo dei primi anni, commissionò uno studio interdisciplinare per studiare questi fenomeni più approfonditamente. La conclusione degli studi fu in accordo con quanto dichiararono i Vescovi precedenti, cioé che non c'è nulla di soprannaturale in queste supposte apparizioni.
4 - Questo studio fu completato all'incirca quando presi il comando della Diocesi nel 1991. Approfittando della mia "visita ad Limina" a Roma quell'anno, ho mostrato alla Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede lo studio e ho richiesto loro assistenza sul mio consiglio riguardante questo caso.
5 - Datata 28 Novembre 1992, la Congregazione mi ha inviato la risposta in cui si afferma che, dopo aver esaminato attentamente ogni documento, non ha trovato necessario intervenire direttamente o ritirare questo affare dall'ordinaria giurisdizione del Vescovo di Santander, il quale è suo di diritto (grassetto del Redattore, n.d.r.).
Precedenti dichiarazioni dalla Santa Sede concordano con questa affermazione.
Nella stessa lettera si suggerisce che, qualora lo ritenessi opportuno, potrei pubblicare una dichiarazione per reiterare il fatto che non c'è alcuna evidenza per supportare la natura soprannaturale delle supposte apparizioni, e così associarmi all'unanime posizione dei miei predecessori.
6 - Come le dichiarazioni dei miei predecessori che hanno studiato il caso sono state chiare e unanimi, non ho considerato necessario fare una nuova pubblica dichiarazione e ho voluto evitare di richiamare l'attenzione su questioni che erano ormai nel passato. Ad ogni modo, ho considerato rilevante scrivere questo rapporto come risposta diretta a tutti coloro che chiedono un orientamento su questa questione, che io ora considero conclusa, accettando le decisioni dei miei predecessori, che io considero mie, e le direzioni della Santa Sede (grassetto del Redattore, n.d.r.).
 7 - Riguardo alla celebrazione della Messa in Garabandal, seguendo le disposizioni dei miei predecessori, permetto solamente che siano celebrate nella chiesa parrocchiale con l'autorizzazione precedente del parroco, e chiedo che non sia fatto alcun riferimento alle presunte apparizioni.
Sperando che questa informazione possa aiutarla in qualche modo,
+ José Vilaplana
Vescovo di Santander
Traduzione a cura di Gaetano Masciullo



LA FALSA APPARIZIONE DI GARABANDAL


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di Giorgio M.Ghergon Locatelli
Siamo molto stupiti che qualcuno voglia, con tanto di conferenze e video, riportare in auge una delle più risibili false apparizioni mariane che la storia della Chiesa ricordi, quella delle ragazzine di Garabandal. Apparizioni già esaminate con estrema attenzione dalla Chiesa Cattolica e giudicate definitivamente, e non a torto, come fraudolente.
Senza entrare in ulteriori analisi, perchè non serve, essendo chiari i fatti e le vicende - le foto e i filmati ad esempio, parlano da soli - vogliamo e dobbiamo riportare, in dovere di riparazione  della Sublime Dignità della Vergine Maria lesa e offesa da tal inganno, una serie di importantissime verità che confermano la falsità di Garabandal: le ritrattazioni delle  "veggenti" stesse su tutta la vicenda.
Vediamole insieme punto per punto:
1- Il 17 giugno 1984 la "veggente" Mari Cruz rilasciava un’intervista rivelatrice al principale quotidiano spagnolo, El País (Mari Cruz, la testigo que nada vidio, a firma di Victor Gijón), nel quale si poteva leggere:
"Non ho mai visto la Vergine ai pini e nessun personaggio celeste". [...]
"[Conchita] all’improvviso entrò in estasi" – ricorda Mari Cruz - "quella specie di commedia ci spaventò e pensammo che potesse finir male. Mise in testa a noi tre che lei aveva visto l'angelo." [...]
La pressione ambientale a cui furono sottoposte le giovani sedicenti veggenti fu un fattore determinante per il prolungamento, di quasi tre anni, degli assembramenti  di persone che assistevano alle presunte apparizioni. "La gente ci tormentava affinché vedessimo l'angelo e la Vergine, e quei fanatici sono arrivati a redigere anche un messaggio, come era successo sempre nelle altre apparizioni, come a Lourdes o a Fatima. [...]Ogni volta che ne ho l'occasione, anche se non la cerco, lo faccio sapere, però non desiderano ascoltare questa verità."
2- Ma non era la prima volta che le "veggenti" ammettevano il dolo, già nel 1961 il sacerdote che le seguiva José Ramón García de la Riva, all’epoca parroco di Barro, nelle Asturie, che fra l'altro credeva alle apparizioni, si accorse che due delle ragazzine,  Mari Loli Jacinta stavano fingendo un'"estasi" e, sconcertato, le affrontò per chiedere spiegazioni:
- Oggi voi avete simulato l’ultima estasi!
Subito Loli, diventando rossa come un peperone, si nascose il viso tra le mani, tenendo i gomiti sui ginocchi, ed esclamò:
- Ah, in che storia ci siamo cacciate!
[José Ramón García de la Riva, Mémoires d’un curé de campagne espagnol, Chrétien Paviol, Lyon, 1972, p. 95]
3- Nel 1992 sempre Mari Cruz intervistata da Gabriel Carrión López diede la parola definitiva affermando chiaro e tondo:
“Mi ricordo perfettamente di come Conchita, che organizzava sempre scherzi, inventò tutto. Lo fece senza cattive intenzioni, ma la situazione divenne così complicata che dovemmo continuare…Lei crede che la Vergine Maria direbbe simili stupidaggini?”
Ovvio, non le direbbe. Ma tanto il cieco fanatismo superstizioso era dilagato che per le "veggenti" era addirittura ormai difficoltoso ristabilire la verità... (sembra quasi lo stesso problema di Medjugorje.)
[...] Però ho paura di uscire sui giornali, perché poi rendono la vita impossibile a mia madre, che vive ancora nel villaggio, e lì è pieno di fanatici.
[Gabriel Carrión López, El lado oscuro de María, Aguaclara, Alicante, 1992, pp. 106-107]
4- Padre Enrique López Guerrero, che ebbe un colloquio rivelatore con la "veggente" Mari Loli, potè scrivere:
Sai chi mi aprì gli occhi? Una delle veggenti, la seconda per importanza, Mari Loli. Ebbi con lei una conversazione di tre ore, nella quale mi svelò tutta la verità. Avevano cominciato come se si trattasse di uno scherzo e, vedendo che la gente si interessava moltissimo, andarono avanti finché non cominciarono ad allarmarsi. A poco a poco iniziarono a dubitare se avessero visto o non avessero visto. Finché non arrivarono alcune persone che cominciarono a sottoporle a pressioni. [...] Queste persone le avvisarono di fare attenzione, se non si erano accorte di come la gente piangeva, si convertiva, pregava e i peccatori chiedevano perdono. Dissero loro che tutto ciò lo faceva Dio tramite loro e, se adesso avessero detto di non aver visto niente, sarebbero state colpevoli della condanna di tutte quelle anime.
[Ivi, pp. 112-113]
Innanzi a tali testimonianze, non sappiamo davvero come si possa avere la volontà di insistere nel propagare tale vicenda, anteponendo al giudizio della Chiesa, già di per sè vincolante, il proprio giudizio personale. Ricordiamo che tutto quello che arriva da Dio è perfetto e puro, anche una sola ambiguità, dimostrerebbe pienamente la matrice non divina o la scarsissima probabilità che lo sia. Dio non inganna e non può ingannare, quindi non darà mai adito a dubbi o ambiguità.
Per terminare, ancora due cose.
Innanzitutto sfatiamo  il cavallo di battaglia dei sostenitori di Garabandal che spesso citano, fuori luogo, Padre Pio, dichiarando che si sarebbe espresso positivamente sulla veridicità delle apparizioni.
Padre Pio avrebbe inviato nel marzo del 1962 una lettera alle veggenti  nella quale avrebbe riportato alcune parole comunicategli dalla Vergine:
"O benedette giovani fanciulle di San Sebastian de Garabandal! Io vi prometto che sarò sempre con voi fino alla fine dei secoli e voi sarete sempre con me fino alla fine del mondo e dopo unite nella gloria del Paradiso".
Premesso che al grandissimo Santo fanno ormai dire di tutto, compresa l'affermazione sull'esistenza degli extraterrestri(!), va ribadito che non esistono prove che sia stato Padre Pio a spedire la lettera, che, attenzione, non è firmata, mentre Padre Pio firmava sempre la sua corrispondenza.
Chi confermò allora che la lettera provenisse da Padre Pio? La veggente Conchita che aveva avuto la notizia niente di meno che... dall'apparizione stessa! Naturalmente...
Questa è la serietà di Garabandal.
Ma le "veggenti" videro lungo. Misero le mani avanti fin da subito per parare il colpo: predirono a se stesse le proprie contraddizioni e la proprie ritrattazioni(!) in un possibile ipotetico futuro...
Sin dall'inizio delle apparizioni, la Visione aveva annunciato alle ragazzine che sarebbe giunto il tem­po in cui si sarebbero contraddette e che avrebbero persino negato di averla vista. Le ragazzine lo ripete­vano frequentemente. Per essere più precisi, trascriviamo in seguito ta­luni testi in cui gli annunci delle ritrattazioni future sono perfettamente espliciti: a pagina 60 del mano­scritto del Diario di Conchita, si legge il seguente passo scritto nel 1963:
«A noi quattro: Loli, Jacinta, Mari Cruz e io, sin dall'inizio la Santissima Vergine ci aveva detto che ci saremmo contraddette a vicenda, che i nostri genitori non avrebbero reagito bene e che saremmo arrivate persino a NEGARE di aver visto la Vergine e l'Ange­lo. E nel mese di gennaio si è avverato tutto questo... Ciò ci sorprendeva molto. Certamente! Che ci dices­se tutte queste cose...».
Peccato che queste parole "arrivarono" non prima delle ritrattazioni, ma DOPO le effettive ritrattazioni.
Avevamo detto che Garabandal fu probabilmente uno scherzo di fanciulli, qui ne abbiamo la prova. Ai sostenitori possiamo solo dire di rientrare in comunione con le decisioni della Chiesa Cattolica Apostolica Romana; la Madonna va difesa dai falsari, onorata nella sua purezza di Madre sempre Vergine, che non dà adito ad ambiguità e dubbi. Non si aggiunga al danno dell'offesa celeste la beffa del sostegno alla mistificazione. Ad maiorem Dei gloriam.

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