La prova: Gesù vivo nell'ostia.
Il 10 aprile la Congregazione della dottrina per la fede ha infatti autorizzato il culto di un’ostia consacrata presso il santuario di san Giacinto nella cittadina polacca di Legnica. E ha ordinato di esporre la reliquia «affinché i fedeli possano esprimere la propria adorazione in maniera appropriata».
LE ANALISI SCIENTIFICHE.
Era il 25 dicembre del 2013, quando presso il santuario
una particola consacrata, raccolta da terra e messa nell’acqua da un
sacerdote, anziché decomporsi cominciò a colorarsi di rosso. L’allora
vescovo della città, monsignor Stefan Chiky, diede subito il via
alle indagini scientifiche che hanno portato la Santa Sede a riconoscere
il miracolo eucaristico due anni e mezzo dopo. La cardiologa Barbara
Engel, membro della commissione di studi aperta dal vescovo, in
occasione del riconoscimento del miracolo ha spiegato che «abbiamo
inviato dei campioni anche al dipartimento di medicina legale
dell’Università di Medicina della Pomedria (…). Tra le analisi
effettuate c’è stata quella del Dna. La conclusione dei ricercatori è
stata la seguente: si tratta di tessuto del miocardio di origine umana.
Tutti gli studi effettuati non hanno spiegato il fenomeno né come sia
potuto accadere». Ovviamente, per non influenzare i risultati, i
ricercatori non conoscevano la provenienza del materiale analizzato. Il
miracolo è che l’ostia posta nell’acqua (dove si usa metterla quando
cade) non si sia dissolta, ma sopratutto che si sia trasformata in un
pezzo di cuore, straziato dagli spasmi e dal dolore. Inoltre il gruppo
sanguigno è di tipo AB, in generale molto raro ma abbastanza
diffuso nelle zone in cui è nato e vissuto Gesù.
IO SARO' CON VOI OGNI GIORNO FINO ALLA FINE DEL MONDO
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