Aldo Moro «era un cattolico osservante e praticante e la sua fede in Dio si rispecchiava nella sua vita politica».
Decise di finanziare parte della spesa pubblica italiana con ben 500 MILIARDI DI LIRE, EMESSE DIRETTAMENTE DALLO STATO SENZA INTERESSE E SENZA DEBITO.
Come potete leggere dirrettamente sulle banconote da 500 lire è ben visibile la dicitura Repubblica Italiana (stampata direttamente dalla zecca dello Stato).
Al contrario, come dimostra la foto che vi riporto in basso, ecco le altre lire 500 in circolazione, sulle quali leggete Banca D'Italia (SOCIETA' PRIVATA).
Queste 500 lire della serie "Aretusa" e "Mercurio", sono ed erano facilmente identificabili perchè portavano impressa la dicitura "biglietto di stato a corso legale".
Nel 1982, John Coleman, un ex agente dell’intelligence che poteva accedere a tutti gli stadi del potere a tutte le carte segrete, rivelò che l’ex Presidente del Consiglio italiano Aldo Moro fu ucciso da killer gestiti dalla loggia massonica P2 allo scopo di piegare l’Italia ai voleri del “Club di Roma” e del Bilderberg, volti a deindustrializzare il Paese e a ridurne in modo considerevole la popolazione (il triste scenario italiano cui assistiamo oggi, è stato da lungo tempo pianificato dal Bilderberg) poichè si opponeva alla “crescita zero” e alle politiche di riduzione della popolazione oltre che al signoraggio bancario.
Coleman afferma che le forze della globalizzazione volevano utilizzare l’Italia per destabilizzare il medio Oriente, il loro obiettivo principale.
«Moro progettava di dare stabilità all’Italia attraverso la piena occupazione e la pace industriale e politica, rafforzando l’opposizione cattolica al comunismo e facendo in modo che la destabilizzazione del Medio Oriente fosse più difficile da ottenere»
Corrado Guerzoni, un intimo amico della vittima, testimoniò che Aldo Moro – che è stato un leader politico per decenni – «fu minacciato da un agente del “Royal Institute for International Affaire” (RIIA), mentre era ancora ministro».
Tra il giugno e il luglio del 1982, «la vedova di Aldo Moro testimoniò che l’omicidio di suo marito era stato il risultato di una serie di minacce alla sua vita, mosse da qualcuno, che lei definì una figura molto importante della politica degli Stati Uniti».
Coleman scrive: «A Guerzoni, richiamato dal giudice, venne chiesto se era in grado di identificare la persona, di cui aveva parlato la signora Moro. Guerzoni rispose che si trattava di Henry Kissinger, come aveva già detto precedentemente».
Giovanni Galloni e Corrado Guerzoni sostengono che, nel corso di una visita negli Stati Uniti nel 1974, il ministro degli esteri Aldo Moro ebbe uno scambio molto duro con Henry Kissinger, il quale arrivò a minacciarlo di gravi conseguenze personali .
Secondo i collaboratori di Moro la frase fu di questo tenore: “Lei deve smettere di perseguire il suo piano politico per portare tutte le forze del suo Paese a collaborare direttamente. Qui, o lei smette di fare questa cosa, o lei la pagherà cara. Veda lei come la vuole intendere”.
Kissinger venne condannato per complicità in omicidio.
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